Dai Brillamenti Stellari Tracce di Vita nel Cosmo

di Giulia Fabriani

Esempio di espulsione di massa coronale, o CME, del nostro Sole del 31 agosto 2012.

Violenti e imprevedibili, i brillamenti sono eruzioni di materia sulle superfici delle stelle che influenzano la nascita della vita in pianeti vicini. Tra gli studiosi era piuttosto diffusa la convinzione che i brillamenti, distruggendo i gas atmosferici che avvolgono i corpi planetari, diminuissero le possibilità che si sviluppi la vita. A smentire questa convinzione tuttavia arriva uno studio, in collaborazione fra Northwestern University e MIT, Massachusetts Institute of Technology, che getta una nuova luce sui brillamenti stellari. Queste violente eruzioni (che possono verificarsi in ore o giorni) potrebbero infatti rendere più facile identificare i pianeti abitabili, mostrando la presenza di gas associati a processi biologici. Non più dannosi per la vita, dunque, ma tracce da seguire per scovare specie chimiche altrimenti non rilevabili.

Il team di ricercatori ha esplorato gli effetti dell’attività stellare combinando l’analisi dell’evoluzione chimica dell’atmosfera con modelli teorici che riproducono gli effetti dei brillamenti, in stelle di piccola massa: lo studio è stato portato avanti grazie ai dati raccolti dal satellite TESS (acronimo di Transiting Exoplanet Survey Satellite) della NASA. I risultati, pubblicati su «Nature Astronomy», hanno stupito gli scienziati: i bagliori stellari non solo non scoraggiano la nascita della vita ma potrebbero, a lungo termine, influenzare positivamente l’abitabilità di un pianeta. «Abbiamo confrontato la composizione chimica atmosferica dei pianeti che subiscono frequenti brillamenti con i pianeti che ne sono privi. La chimica a lungo termine è molto diversa», commenta Howard Chen, della Northwestern University e primo autore dello studio. «I brillamenti guidano la composizione atmosferica verso un nuovo equilibrio chimico: la vita in superficie potrebbe ancora avere possibilità di svilupparsi». 

Rappresentazione artistica di un sistema planetario extrasolare.

L’equilibrio fra un pianeta e la sua stella è molto fragile: affinché un corpo celeste sia potenzialmente abitabile deve trovarsi vicino al suo astro, ma non così vicino da subire gli effetti drammatici dell’attività stellare. Neanche la Terra è immune a questi fenomeni da parte del Sole. Gli effetti dei brillamenti solari sul nostro pianeta sono molto lievi ma includono il danneggiamento dei satelliti e l’interruzione delle comunicazioni radio: la maggior parte dei pianeti con condivide la fortuna della Terra, tuttavia. A partire dai risultati dello studio, la strategia degli scienziati sarà seguire i brillamenti per far luce su nuovi mondi abitabili.

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