Intense Eruzioni Stellari

di Giulia Fabriani

EK Draconis, una stella simile al Sole di età pari a circa 100 milioni di anni, è stata protagonista della più potente espulsione di massa coronale mai osservata. Uno studio internazionale, guidato da Kosuke Namekata dell’Università di Kyoto, ha analizzato il fenomeno identificandolo come un’eruzione stellare, che ha espulso nello spazio nubi di particelle a temperatura e velocità molto elevate. L’eruzione di EK Draconis sarebbe 10 volte più intensa della più potente eruzione mai osservata finora, per stelle simili al nostro Sole. L’evoluzione dell’astro è stata analizzata grazie ai dati raccolti del satellite TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) della NASA.

Rappresentazione artistica di un'eruzione stellare. Credit: geralt, Pixabay.

L’aspetto preoccupante di quanto osservato dagli scienziati è la somiglianza di EK Draconis con il Sole: la nostra stella mostra regolarmente questo tipo di eruzioni, chiamate tempeste solari, ma di minore intensità. «EK Draconis è come appariva il nostro Sole circa 4.5 miliardi di anni fa», ha commentato Yuta Notsu, dell’Università del Colorado, che ha preso parte allo studio.

Enormi esplosioni di massa coronale potrebbero essere state dunque molto comuni nel primitivo sistema solare, contribuendo a plasmare la superficie dei pianeti che lo abitano. Questi eventi liberano nello spazio interstellare nubi di particelle molto calde, le cui velocità possono superare milioni di chilometri orari. Il fenomeno delle eruzioni sembra collegato a quello dei brillamenti stellari, violente esplosioni di materia dovute a fenomeni magnetici che precedono le eruzioni.

Questi eventi sul Sole sono di ridotta intensità, a quanto osservato finora: per altre stelle giovani simili al Sole nella nostra galassia, i fenomeni dei brillamenti e delle eruzioni si mostrano invece molto più intensi e distruttivi. Gli effetti di eventi del genere sull’ambiente circostante possono infatti essere catastrofici: se una tempesta solare colpisse il nostro pianeta le conseguenze sarebbero gravi sia per i satelliti in orbita che per le reti elettriche sulla Terra.

Lo studio di Namekata e colleghi, pubblicato su «Nature Astronomy», fa dunque luce sulle eruzioni stellari analizzando il loro impatto sui pianeti del nostro sistema solare e sulla loro vita.

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