Punto di Svolta nel Mondo della Genetica: la Clonazione

di Anastasia D. L.

Cellule staminali embrionali umane. Credit: Nissim Benvenisty.

In biologia la clonazione indica la riproduzione artificiale di organismi geneticamente identici. Questo processo fornisce la possibilità di duplicare il patrimonio genetico di qualsiasi essere vitale. Nel corso degli anni sono stati elaborati tre differenti metodi di clonazione: metodo embrionale, metodo riproduttivo e metodo terapeutico.

Nella clonazione embrionale le cellule vengono rimosse da un embrione fecondato e incoraggiate a sviluppare in duplice copia embrioni con DNA identico. La prima volta che questa clonazione avvenne con successo fu il 17 maggio 2013. Gli scienziati riuscirono a far sopravvivere un embrione umano nato tramite clonazione abbastanza a lungo da poterne estrarre delle cellule staminali. Quest'ultime sono cellule primitive dotate della capacità di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellule nel corpo, possono riprodursi illimitatamente dando vita ad altre cellule staminali.

Le cellule staminali proliferanti sono rappresentate in verde. I nuclei cellulari sono rappresentati in blu. Credit: Archontia Kaminari.

Il secondo metodo, quello riproduttivo, è sicuramente il più diffuso fino ad ora. Il primo esperimento eseguito con questa procedura è stato effettuato nel 1920 da Hans Spemann. La tecnica utilizzata è anche detta Somatic Cell Nuclear Transfer (o SCNT) e prevede la sostituzione del DNA di un uovo con quello di un animale adulto, producendo così un gemello identico.

L'ultima clonazione è definita terapeutica poiché, grazie ad essa, si possono curare molte patologie definite incurabili. L'esperimento preso in considerazione è quello di un paziente di 52 anni con un melanoma in stato avanzato diffuso, da cui sono state prelevate delle cellule T CD4+, linfociti T. Le cellule T, clonate in laboratorio, sono state poi iniettate nel paziente (senza
che questo avesse mai effettuato terapie contro il cancro). Due mesi dopo l'esame della TAC ha dimostrato l'assenza di masse tumorali fino a due anni dopo la somministrazione.

Queste tecniche sono estremamente importanti nell’evoluzione della medicina; grazie ad esse si aprono nuovi scenari per la cura di molte malattie umane, come l’Alzheimer, il Parkinson e l’Ictus che sfortunatamente al giorno d’oggi colpiscono sempre più persone.

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